La mostra “2000 segni di pace: macchie di caos” è stato un progetto di Geremia Renzi che ha continuato il suo cammino manifestando sempre più forte il suo senso di libertà, anche quando tutto intorno si fa più tortuoso e confuso, con l’obiettivo di contrastare ogni tipo di violenza o violazione dei diritti umani e forme di discriminazione. 

La mostra è stata resa visibile dal 26 Marzo 2022 in Via Sitori, Renate MB presso lo Spazio forME – sala espositiva Quinto Cocco; Fondazione per la ricerca e Istituto per il calcestruzzo. 

Noi artisti crediamo fortemente che l’arte salverà il mondo e che insieme dobbiamo essere tutti uniti per la Pace quindi abbiamo creato le nostre opere in funzione di una installazione a forma dello Stato dell’Ucraina attraversata dal fiume Dnepr.

Dopo la pandemia da Covid19, una guerra…e ciò concorre, sia nella sfera privata che in quella pubblica, a creare ansia, stress, insicurezze.

Un puzzle che compone lo stato Ucraino con i 2000 Segni di Pace come un mosaico d’identità, facendo leggere tra le righe una realtà di destini tragici, di una verità contemporanea, di un racconto sociale che diventa archivio della memoria.

Con questa installazione “Macchie di caos” Geremia Renzi ha voluto raccontare di un percorso che sconquassa gli equilibri geopolitici mondiali, le politiche energetiche e quello della Chiesa ortodossa mondiale in terra Ucraina, dove politica e religione si intrecciano da sempre. Ci parla di agi sfioriti, dove l’intermittenza sgranata dei diversi colori, riporta all’usura del tempo; una metafora sulla dignità dell’essere umano, che come un bambino privato della fanciullezza, vede i propri colori perdere di vivacità, calpestati e scoloriti dall’arroganza di chi abusa del proprio potere.
Mikhail Gorbaciov che ha partecipato personalmente con un suo segno di pace, con una firma rossa su fondo bianco, dice che: “Tutti noi, se vogliamo costruire un ordine mondiale nuovo, umano ed equo, dobbiamo decisamente respingere la politica della forza e della violenza in generale.”

Un chiaro invito a perseguire la pace, senza arrendersi di fronte agli ostacoli che si incontrano lungo il cammino e in questo particolarissimo momento storico che vede la popolazione del nostro paese e il pianeta intero in pericolo, non possiamo assecondare i
capricci di chi detiene il potere e gioca contro ad ogni tipo di soluzione pacifica.

Con questa installazione “Macchie di caos” Geremia Renzi ha voluto raccontare di un percorso che sconquassa gli equilibri geopolitici mondiali, le politiche energetiche e quello della Chiesa ortodossa mondiale in terra Ucraina, dove politica e religione si intrecciano da sempre. Ci parla di agi sfioriti, dove l’intermittenza sgranata dei diversi colori, riporta all’usura del tempo; una metafora sulla dignità dell’essere umano, che come un bambino privato della fanciullezza, vede i propri colori perdere di vivacità, calpestati e scoloriti dall’arroganza di chi abusa del proprio potere.
Mikhail Gorbaciov che ha partecipato personalmente con un suo segno di pace, con una firma rossa su fondo bianco, dice che: “Tutti noi, se vogliamo costruire un ordine mondiale nuovo, umano ed equo, dobbiamo decisamente respingere la politica della forza e della violenza in generale.”

Un chiaro invito a perseguire la pace, senza arrendersi di fronte agli ostacoli che si incontrano lungo il cammino e in questo particolarissimo momento storico che vede la popolazione del nostro paese e il pianeta intero in pericolo, non possiamo assecondare i capricci di chi detiene il potere e gioca contro ad ogni tipo di soluzione pacifica.